"La legge occhio per occhio....non può che portare in un mondo di ciechi"
(Gandhi)
La trasmissione di Fazio ha successo anche per gli elenchi. Perchè la gente è stufa di parole, perchè non abbiamo piu' tempo per perderci in lunghi discorsi, perchè siamo per la sintesi, perchè è piu facile ritrovarsi in una frase che in un periodo lungo e complesso. Parole e musica di qualità fanno dimenticare anche la faziosità del programma che, d'altra parte, io trovo un peccato veniale in un mondo dove non si sa mai da che parte stare. Roberto Saviano è straordinario. Su un solo punto io non sono mai stata d'accordo con lui; a me non piace la visione del Nord invasore che approfitta del povero Sud indifeso. I rifiuti che viaggiano da Milano a Napoli, ci sono. Che la Campania sia stata scelta come pattumiera dell'Italia, è vero. Ma siamo noi che ci siamo svenduti, noi che abbiamo barattato il nostro futuro, noi che abbiamo ceduto la nostra frutta per una manciata di soldi, noi che abbiamo sempre voluto essere uguali al Nord. Noi che abbiamo esportato criminalità. Quante volte ho sentito dire "servono le fabbriche come al nord". In Lombardia ci sono le fabbriche perchè non c'è il sole e il mare. Questa è la differenza che dovevamo intuire. Le responsabilità del dramma campano non sono politiche ma individuali, di tutti. Per le strade del mio paese, in provincia di Caserta, si sentiva l'odore della vendemmia e degli orti stracolmi di frutta e verdura poi il miraggio della fabbrica. Tutti vendettero i loro terreni e fecero l'impossibile per entrare in fabbrica (vedi Indesit) ma poi si assentavano dal lavoro per false malattie e andavano a coltivare la poca terra rimasta (il richiamo della foresta). Pochi anni e la fabbrica chiuse e cosi è accaduto per tutte le altre che sono nate successivamente. L'industrializzazione è rimasta un miraggio e i terreni coltivabili sono, ormai, spariti. La terra vuole essere rispettata, non è come gli uomini, è severa e spietata. E non perdona. La mia terra voleva campi di grano e frutteti. Il nord doveva produrre frigoriferi e il sud li doveva riempire.
Ogni volta che parla Roberto Saviano c’è qualcuno che si offende e grida allo scandalo. Questa volta lo ha fatto il ministro Maroni. Ma perché vi offendete? La Lega è anche politica e Saviano denuncia sempre i rapporti tra la criminalità e la politica, al Nord come al Sud. Anche un bambino capisce che senza questo stretto legame lo strapotere delle mafie italiane sarebbe impossibile. Diritto di replica? Un faccia a faccia? Ma per dire cosa? Che al nord sono tutti onesti e al sud tutti terroni? Il fango delle mafie non risparmia nessuno, non guarda in faccia nessuno. Solo questo vuole dire Saviano: vuole dire siate vigili, non abbassate la guardia, non pensate di essere immuni da questo pericolo. Perlomeno intorno a Roberto Saviano vorrei una nazione piu’ unita e meno litigiosa, perché egli difende la vita, il diritto alla felicità, dentro e fuori ogni confine geografico.


Godiamoci il sole e le meritate vacanze. Respiriamo a pieni polmoni. Viviamoci la nostra bella terra perchè i nostri figli non faranno altrettanto. Ogni popolo ha il suo destino; noi siamo destinati ad essere dominati o a fare gli emigranti. Il resto ci riesce male.
Io so (e ho le prove) che in Campania pure le statistiche sono false. Anzi, certi dati non si rilevano nemmeno. Non è possibile credere che in questa emergenza sociale nessuno intervenga. Deve essere per forza così. Questo è il paese (provincia Caserta e Napoli) dove ci sono piu incidenti che altrove perchè si va senza casco, senza cinture, senza il minimo rispetto per il codice della strada e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese dove si muore di piu di cancro e altre patalogie legate all'inquinamento dell'ambiente (aria, acqua, terra) e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese-pattumiera di tutta la nazione, qui, ancora oggi, si sversano i rifiuti di mezza Italia (del Nord) e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese dei roghi, terra dei fuochi, terra del fumo nero e nessuna statistica lo conferma. Potrei continuare all'infinito. Ma serve? Siamo numeri non statisicati, terra di nessuno..Se è vera la famosa definizione per cui la statistica è quella scienza per cui se due persone hanno due polli e uno mangia tutti e due i polli è come se entrambi avessero mangiato un pollo a testa, noi siamo digiuni da anni ma a nessuno risulta. 
Sara è del Sud e, con una laurea in tasca, lavora al Nord. Viaggia spesso in treno per raggiungere la sua terra. Il suo viaggio della settimana scorsa è cosi kafkiano che vale la pena di raccontarlo. Sara parte da Lucca e arriva ad Aversa con un' ora di ritardo, le manca l'ultimo tratto per raggiungere Caserta. Alla stazione di Aversa vuole fare il biglietto ma la biglietteria è chiusa, cerca un distributore automatico ma le dicono che non rilascia biglietti regionali (solo in Campania?), allora chiede a un addetto che le conferma che può fare il biglietto sul treno. Sara sale, cerca il controllore e gli dice che vuole fare il biglietto. Inizia la commedia (o tragedia?) "Mi dia i documenti le devo fare il verbale perchè è senza biglietto" è la risposta. Sara è senza biglietto perchè NON HA POTUTO farlo e allora cerca di spiegarlo al signore. I toni si alzano, fa caldo ed è facile perdere la calma. Sara fa notare al rigidissimo impiegato che in quella tratta non ha controllato nessun biglietto (sono tutti senza biglietto) perchè prendersela con lei? Alla stazione di Caserta Sara scende dal treno e trova ad attenderla 3 poliziotti: nuova richiesta di documenti, nuova inquisizione. Sara perde la pazienza e contro ogni calcolo razionale grida che ha fatto bene ad andarsene da questa regione, che sono tutti ridicoli a prendersela con lei con tutti i criminali e disonesti che ci sono in giro..Lode a Sara perchè per dignità è andata via da questa regione kafkiana, lode a Sara perchè ha agito d'istinto senza calcoli e previsioni per quello che poteva succedere dicendo e facendo quello che pensava fino in fondo, lode a Sara che ha cercato di avere un biglietto, senza fare la furba. Piccolo, incompreso gesto di legalità qui, nella terra di nessuno.
Oggi sono di parte, è vero. Ma è per soddisfare il mio orgoglio e per dire che il Sud non è solo rifiuti e criminalità ma anche talento (i fiori del male?) Esce tra qualche giorno il nuovo album di Massimo Ranieri con due canzoni inedite scritte, testo e musica, da mio fratello Carlo. Si tratta di: "Tutte le mie leggerezze" e "Ho bisogno di te". Due canzoni d'amore; la prima verso la vita, la seconda verso una persona. Ovviamente io leggo sempre nei testi di Carlo sfumature particolari e personali, ma mi auguro che le emozioni arrivino anche agli altri. Dopo la collaborazione con Adriano Celentano per il quale ha scritto molti brani, sempre testo e musica, ci tengo a dirlo, ora arriva questa collaborazione con l'artista napoletano. Viva questo Sud. Viva il sud della fantasia, delle note e delle emozioni. Viva il Sud del coraggio e dei sogni. Viva il Sud di chi ci crede. Viva l'altro Sud. 
Far finire questo blog con il titolo dell ultimo post (perchè ti sei fermato?) poteva avere, solo in parte, un significato metaforico. Mi potevo fermare perchè in questi due anni è cambiato poco qui, nella terra di nessuno, che come spesso ripeto, non è il meridione da roma in giu, ma il sud del sud, il territorio napoletano e casertano. I roghi di fumo nero continuano come se nulla fosse stato denunciato, i sacchetti di rifiuti periodicamente si accumulano per le strade, le città continuano ad essere invivibili. Il libro di Pino Aprile "Terroni" ha un sottotitolo eloquente : "tutto quello che è stato fatto perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali". Il libro è interressante perchè presenta l'altra faccia della storia, quella che non viene scritta sui libri e che non ti spiegano nemmeno nelle scuole del sud. L'unità d'Italia è costata cara ai meridionali. Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie era dal punto di vista industriale al terzo posto nel mondo dopo la Gran Bretagna. I Savoia piemontesi ci hanno espropriato di tutto. Quando centocinquant'anni fa invasero il nostro Meridione, fecero terra bruciata di tutto ciò che di buono avevamo. Saccheggiarono le nostre città, stuprarono le nostre donne, rasero al suolo tanti paesi, praticarono la tortura più spietata, fucilarono senza processo e senza condanna tanti contadini, incarcerarono donne e bambini, depredarono tutto l'oro del Regno, trafugarono le opere d'arte dei ricchissimi musei. Il brigante era, in realtà, chi si ribellò a questo stato di cose. L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia. Il libro è interessante e vero; penso alle tonnellate di rifiuti velenosi che le industrie del nord hanno scaricato nella mia terra ma ....c'è qualcosa che non mi convince. Oggi ritornando a casa ho notato che, due auto davanti a me, c'era un furgoncino che trasportava cartoni caricati in malo modo. Alla prima frenata è caduto il primo cartone (molto voluminoso) in mezzo alla strada (la variante di Aversa non è una stradina secondaria), seconda frenata, secondo cartone. Le auto evitavano l'ostacolo e continuavano per la loro strada. Al quarto involucro ho raggiunto il furgone e gli ho chiesto se si era accorto che dopo 20 metri aveva perso gran parte del suo carico. Mi ha risposto di si e che poi sarebbero tornati (?) con un altro furgone a toglierli. E io avrei voluto urlargli in faccia: non era meglio caricarli bene prima, mio caro terrone? Bello il libro di Pino Aprile ma io avrei modificato il sottotitolo in: tutto quello che è stato fatto dal SUD perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali. Mea culpa, mea culpa.
"L'Italia ha una caratteristica che in genere, quando raccontano di noi, non viene riportata: l'Italia è un Paese cattivo. Molto cattivo. Perché è un Paese dove è difficile realizzarsi, dove il diritto sembra un privilegio". Cosi scrive Roberto Saviano, oggi su "La Repubblica". Un articolo che, come sempre, costringe a fermarsi a pensare. Ogni parola è il racconto di chi ha il Sud dentro, di chi si sforza di farlo capire, giacchè è cosi difficile cambiarlo. E' vero: " nessuno può isolare il momento esatto in cui Dostoevskij o Tolstoj hanno modificato, indirizzato o semplicemente suggestionato il pensiero umano. Non è che un mese dopo l'uscita dei loro scritti qualcosa immediatamente sia cambiato. Nessuno può dire quale sia il peso reale della Metamorfosi di Kafka oppure delle parole di Ovidio. Nessuno può dire quanto abbiano reso migliori o peggiori o indifferenti gli esseri umani. " E' vero, ed ancora più vero nella mia terra dove le parole si scontrano ogni giorno con una barriera durissima di errori, di storture, di rese. Cosi conclude Roberto : "Molti chiedono a chi si pone contro le organizzazioni criminali perché lo faccia. C'è un corridore, un atleta, un recordman dei cento metri, a cui hanno chiesto una volta perché avesse deciso di correre. E la sua risposta è la risposta che io do a me stesso e a chi ogni volta mi chiede perché mi occupi di certi temi e perché continui a vivere questa vita infernale. A questo corridore chiesero: "Ma perché corri?" E lui rispose: "Perché io corro? ... perché tu ti sei fermato?". 
Aldo Busi non potrà più intervenire in nessuna trasmissione Rai. Reo di aver difeso la cultura e di aver offeso il papa. Due innominabili in Italia. Sentire le parole di Busi sull’isola sembrava un miraggio in un deserto. Parole come estetica, etica, morale, letteratura, stridevano con i bisogni primari degli altri naufraghi. Questi bisogni per i quali gli uomini sull’isola, come in gran parte del cosiddetto mondo civile, si accapigliano, s’insultano, s’ingannano, si tradiscono. Nessuno prova orrore per questo. Nessuno condanna. Nessuno sputa sentenze. Si tratta di bisogni primari. Per gli altri bisogni, quelli che ti migliorano, che ti fanno pensare senza farti manipolare il cervello, non c’è spazio né nella televisione di Stato né in questo Paese.

Le foto si riferiscono al parcheggio della scuola media "Gaetano Parente" ad Aversa (CE). Di sera le coppiette vi si appartano, lasciando a terra rifiuti di ogni genere, di mattina è frequentato da mamme, scolari e insegnanti. Due le considerazioni che voglio fare: il parcheggio viene pulito ogni tanto per cui le "istituzioni" hanno la prima grande , imperdonabile colpa, ma è anche vero che siamo un popolo d'incivili. Gli alunni che oggi usano questo parcheggio, domani non si meraviglieranno più delle discariche, dei rifiuti abbandonati sulla loro terra, e dell'immondizia di ogni genere che li circonderà.
I libri di Ken Follett servono a non pensare. Perchè ti catturano nella loro trama, in storie affascinanti e intriganti. Quando lessi il suo voluminoso "I pilastri della terra" ne fui completamente catturata e lo portavo dovunque; ricordo che leggendolo su una sdraio al mare un ragazzo si avvicinò e mi chiese a che punto ero e che cosa faceva Tom (il protagonista del romanzo). "Il terzo gemello", sempre di Follet, è più' breve ma ugualmente avvincente. Il mondo descritto è quello dell'ingegneria genetica: Jeannie Ferrami, incaricata di condurre uno studio sui gemelli per conto di una università, vuole capire se due gemelli separati alla nascita e sistemati in ambienti differenti possano presentare delle somiglianze nel carattere. Insomma quanto incide sulla nostra personalità l'ambiente e il nostro codice genetico? Ken Follet usa un linguaggio scorrevole ma non banale, la trama è coinvolgente ma abbastanza prevedibile, i personaggi ben delineati. Insomma è come quei thriller che si vedono in televisione senza grosse pretese e sorprese ma che ti fanno passare qualche ora piacevole in poltrona. Senza pensare.
Ci sono dei luoghi che sono dei simboli. Quello che vedete nella foto è il Municipio di Aversa (CE). Ieri sera sono passata sotto questi portici: vari gruppi di ragazzini erano intenti a distruggere tutto: qualcuno scriveva sui muri, uno disegnava sul marmo a terra con una bomboletta spray e un altro gruppo accendeva un piccolo falò accanto a un pilastro. Avete letto bene: un falò. Mi sono guardata intorno cercando dei vigili (speranza morta sul nascere), allora li ho richiamati io, qualcuno è scappato, qualcuno ha attirato l'attenzione di ragazzi più grandi. Ho capito che era inutile protestare, troppa indifferenza intorno a me. Ho pensato a quante volte è stata rifatta la facciata a quell'edificio, ho pensato che sarebbe cosi semplice difendere il decoro di quelle mura, emblema di una città e di un modus vivendi.
Quest'anno vedremo, sul grande schermo, molti film ispirati a libri di successo. E' il caso di "L'eleganza del riccio" di Barbery Muriel e di "Quella sera dorata" di Peter Cameron che ho appena finito di leggere. La lettura del libro di Cameron procede scorrevole: la tecnica usata è "cinematografica", una sceneggiatura già scritta a cui mancano solo volti e suoni. Il giovane Omar decide di scrivere una biografia su uno scrittore sconosciuto morto prematuramente e per questo si reca in Uruguay dove vivono i suoi eredi. Omar si trova così a convivere in una famiglia dagli equilibri delicati (ne esiste una senza?) e involontariamente scopre un sottile gioco di sentimenti e di rancori celati sotto quel velo di Maya che copre ogni nostra vita. Scoprire quel velo lo imprigionerà in una nuova esistenza dove per alcuni ci sarà un epilogo felice, per altri un destino di solitudine. 